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Il Vangelo del giorno – 07 Maggio 2015 – Rimanete nel mio amore

Il Vangelo di oggi: Gv 15, 9-11

discepoli-abbraccio

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

 

 

 

 

Commento al Vangelo del giorno: riuscire a vedere anche quando non vedi niente.

Se vogliamo portare frutti, teniamo fissi gli sguardi su Gesù, inviato dal Padre per la nostra salvezza, e invochiamo il Dono di Gesù, lo Spirito Santo, che noi chiamiamo anche amore, grazia, dono, gioia. Gesù vuole che la sua gioia sia in noi e che la nostra gioia sia piena. «Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge. Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito» (Gal 5,2225).

Cosa vuol dire quel “Rimanete nel mio nome” che Gesù ci chiede oggi? Senz’altro è un richiamo a vivere la fedeltà dello “stare con Lui”, di vivere nel Suo amore, di fidarci, di radicarci, appunto, nel Suo amore, non di distrarci secondo le varie circostanze o di temere negli imprevisti. Ernesto Olivero, fondatore del Serming della Pace, racconta così una sua esperienza:
riuscire a vedere

“Ricordo un giorno di tanti anni fa: ero in autostrada, in viaggio da alcune ore. All’improvviso un nubifragio, uno di quelli che ti sorprende, uno di quelli che sembrano non finire mai. Sono dietro ad un tir, decido di superarlo, ma devo fare i conti con un imprevisto. Sull’asfalto, c’è una grande pozzanghera, l’acqua travolge completamente il parabrezza: non vedo più niente, solo ombre, proprio quello che non ci voleva in un sorpasso. Ho vissuto un momento interminabile, uno dei peggiori della mia vita: a destra, l’ombra del tir, a sinistra il guardrail che quasi mi aspettava. Ho capito in un attimo che se mi spaventavo morivo, se frenavo morivo, se spostavo solo di un millimetro il volante mi schiantavo. Eppure, poco prima, quando avevo deciso di superare il camion, avevo visto davanti a me la strada libera. Ecco, mi sono detto con estrema lucidità, «se non ti fai prendere dalla paura, tra qualche secondo vedrai di nuovo la luce, ritroverai di nuovo la strada». Così ho fatto e così è stato. Per me è questa la fede: riuscire a vedere anche quando non vedi niente, riuscire a vivere anche nei momenti in cui ti sembra di non farcela. La fede è ciò che ti fa superare le tempeste e la nebbia senza perdere mai la direzione. È il viaggio della vita che ti fa entrare nella Vita”. “Rimanete nel mio nome” è vedere anche quando davvero non c’è luce, non c’è via d’uscita, non c’è respiro.

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