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Il Vangelo del giorno – 05 Maggio 2015 – Vi lascio la pace, vi do la mia pace

Il Vangelo di oggi: Gv 14, 27-31 Vi lascio la pace, vi do la mia pace

volto di gesu

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Commento al Vangelo di oggi: Vi lascio la pace, vi do la mia pace

La pace è dono dello Spirito, dono di Gesù alla sua Chiesa. Questa pace, si capisce subito, non è quella del quieto vivere, la falsa pace che Gesù dice di essere venuto a togliere dalla terra (Mt 10,34). «I desideri degli uomini portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace» (cf Rm 8,6). «Il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo». La pace è Dio, e «E’ n la sua volontade è nostra pace» (Raniero Cantalamessa).

Non abbiamo ancora compreso la bellezza e la profondità del Vangelo! Ricordiamo alcune frasi, alcuni episodi della vita e della predicazione pubblica di Gesù, ma poi, quando ci troviamo di fronte agli eventi, lasciamo che le cose vadano per conto loro. Oggi Gesù ci dice: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. Se siamo chiamati a vivere una pace diversa da come c’insegna il mondo, dovremmo riempire di Gesù il nostro stile di vita e poi portarlo al mondo, non viceversa. Dovremmo, innanzitutto, dominare le nostre azioni purificandole con la preghiera. Gesù stesso non predicava e non operava guarigioni se prima non benediva, ringraziava o si ritirava a pregare. Perfino in punto di morte Egli ha pregato e, pregando, ha perdonato. Diceva don Tonino Bello che “La preghiera è come l’acqua nei vasi comunicanti. Ha efficacia anche a distanza e colma il vuoto di recipienti lontani”. Non ne vediamo gli effetti immediati, ma se ci crediamodavvero che al Signore “Tutto è possibile” i frutti non possono non venire. Sr. Emmanuel da Medjugorje scrive: “Dal 1984, la Madonna ci ha pronunciato almeno 400 volte la sua parola preferita: Pregate!”Perché? Perché la preghiera è la chiave della santità e Maria vuole guidarci verso la santità, nostro unico futuro. Ma Lei sa che non è facile arrivarci! In effetti Lei conosce bene le trappole che ci minacciano perché il nemico va in giro cercando chi divorare… La nostra cultura cristiana non è soltanto minacciata dall’Islam radicale, ma dalla nostra propria mancanza di preghiera che ci allontana da Dio. La preghiera è una splendida avventura con Dio!”. Non si sa bene quel che accade, ma accade sempre con il sigillo della benedizione e della pace.

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