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Il Vangelo del giorno – 28 Maggio – Coraggio, alzati, ti chiama!

Il Vangelo di oggi: Mc 10, 46-52

gesu cieco di gerico

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Commento al Vangelo di oggi:

«Coraggio, alzati, ti chiama!» è la parola che la Chiesa e ogni educatore come il beato Lodovico Pavoni rivolge ai giovani che non vedono la strada giusta, non trovano la persona giusta, e sono mendicanti di monete senza valore, di cose effimere, quando possono avere l’oro della fede e «tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano». Gesù ci insegna a scegliere il vero tesoro: «Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,1921).

Per commentare questo brano, mi viene in aiuto un bel pensiero del Beato Paolo VI. Egli infatti scrive: “Pur senza allontanarsi da una visione realistica, le comunità cristiane diventino luoghi di ottimismo, dove tutti i componenti s’impegnano risolutamente a discernere l’aspetto positivo delle persone e degli avvenimenti. L’educazione a un tale sguardo non è solamente psicologia.Essa è anche un frutto dello Spirito Santo”. La folla del Vangelo che vuole impedire a Bartimeo di lodare il Signore che sta passando dimostra di voler essere “dominante”, ma soprattutto di non vivere la comunione. Era più cieca del cieco stesso. Chi illumina la sua tenebra? Gesù che in mezzo a tante voci distingue quella di Bartimeo, dicendo: “Chiamatelo”. Gesù avrebbe potuto avvicinarsi senza mediatori, invece vuole che tutti cambino il cuore. Vuole, in sostanza, come Papa Francesco oggi che “ogni comunità cristiana sia una casa accogliente per chi cerca Dio, come pure per chi cerca un fratello che lo ascolti”. E da gioia vedere che dalla richiesta di Gesù, niente è più come prima. Mentre la folla si allarga attorno a Gesù e Bartimeo, alcuni chiamano il cieco dicendogli con premura: “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. Il cieco dal margine in cui si trovava si pone in dialogo col suo Maestro e, grazie a questo atto di fede, riacquista la vista perduta ponendosi alla sua sequela. Questo ricorda ciò che scrive Michel Quoist: “Ricordati, Dio ti guarda e ai suoi occhi non sei né meno grande, né meno amato di qualsiasi altro uomo che forse tu fai oggetto della tua invidia. Da’ a Lui il tuo cruccio, la tua pena, il tuo rammarico… e credi più nella sua potenza che nella tua efficacia”. Dio non pone limite alcuno, egli ascolta ciascuno di noi e ci viene incontro.

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