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Il vangelo del giorno – 18 Maggio – lo ho vinto il mondo!

Il Vangelo di oggi: Gv 16,29-33

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio ». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Commento al Vangelo di oggi: lo ho vinto il mondo!

Cantiamo nel Salmo: «Oracolo del Signore al mio signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi» (Sal 109) e diciamo nel Credo: «È salito al cielo, siede alla destra del Padre». Gesù ha vinto il mondo: «È lui che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa. Ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio, ma non è mai lontano da ciascuno di noi» (cf At 17,24 ss).

io ho vinto il mondo

A volte ci sembra proprio di capire tutto di Gesù, come se tra noi e Lui non ci fossero più enigmi o rebus da risolvere. La stessa contentezza l’hanno vissuta i discepoli, i quali dissero a Gesù: “Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini”. Ma Gesù ci supera sempre e ci chiede fiducia, scrivendo nella nostra storia quello che noi non concepiremmo mai. Anche per Maria è stato così. La vita di Maria si svolge sotto il segno del transitorio e del contingente, e sotto il segno eterno di Dio. Maria conosce le cose ordinarie della vita di ogni giorno e sperimenta la monotonia del loro ripetersi continuo; sa cosa vuol dire la preoccupazione del pane, i disagi e le ansietà della fuga e della permanenza in una terra straniera, del viaggio di ritorno; le incomprensioni dei vicini, il dolore e lo sconforto della vedovanza. La sua vita, come la nostra, ha una buona dose di sofferenze e di lacrime, un mazzolino modesto di gioie, qualche ora di felicità, un gran numero di ore grigie e monotone, delle ore di grande sofferenza, ma sempre chieste nella fiducia. Le sue ore scritte nella fiducia sono quelle che ci hanno portato alla Salvezza.

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