Non prendere per il viaggio, nient’altro che un bastone!
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- Scritto da Francesca Mento
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Nel brano evangelico di questa domenica Gesù chiama i suoi discepoli e li manda in missione dandogli potere “sugli spiriti immondi”. Non dobbiamo leggere con superficialità questa pericope evangelica perché in essa troviamo alcuni tratti fond amentali dell’esperienza cristiana e umana che deve caratterizzare la vita del credente. I padri della Chiesa sottolineano che questo brano evangelico è una parafrasi del cammino del credente e dell’uomo in generale nell’amore verso Dio e verso il prossimo. Soffermiamoci su due passaggi del Brano evangelico. “Allora chiamo i dodici”. I Padri interpretano queste parole come l’archetipo di ogni chiamata, del tempo di Dio e di quello degli uomini: “è il tempo di ognuno di noi, tempo dell’atto creativo e tempo in cui prendiamo coscienza di noi stessi, è la chiamata a vivere la grande vocazione della nostra umanità, che per il credente è la propria fede. I dodici che sono chiamati rappresentano ogni uomo che si sforza di realizzare la propria vocazione, la chiamata a realizzare nell’amore la propria esistenza”. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. Gesù è molto preciso nell’indicare ciò che il discepolo deve portare o ciò che invece deve lasciare. Beda il venerabile commenta in senso spirituale queste indicazioni del Signore. Il pane, la bisaccia e il denaro rappresentano le grandi tentazioni della vita: gli onori (la bisaccia), i piaceri e le delizie temporali (il pane), le ricchezze e l’attaccamento ai beni (il denaro). Il discepolo deve quindi coltivare un salutare distacco dalle cose, vivere con equilibrio il proprio rapporto con gli affetti e con tutto quello che possiede. In altre parole deve sapersi accontentare di quello che ha, coltivare l’essenzialità senza farsi cogliere dalle bramosie dell’avere. Bellissima è l’interpretazione di Beda riguardi invece a quello che il discepolo deve portare con se.
Il bastone indica la retta coscienza e la lealtà nei confronti di Dio e degli uomini. La coscienza, la voce di Dio che abita in noi, deve essere infatti il bastone che sostiene l’uomo in questo pellegrinaggio terreno. I sandali hanno un significato mistico: il piede non è ne coperto sopra né nudo sotto, a indicare un cammino fatto con piedi aperti alla salvezza, alla trasparenza, alla trascendenza e all’apertura verso Dio e alla sua santa volontà. Più che la povertà i sandali rappresentano quindi il desiderio dell’uomo di camminare con Dio e i fratelli verso un regno che non ci appartiene e che non è di questo mondo.
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